Palazzo Giustiniani 12 - Genova
Palazzo Giustiniani, nell’omonima via al civico 12 in Genova, di proprietà pubblica, costituisce la Domus Parva del Palazzo Giustiniani, attiguo allo stesso, prospettante su piazza Giustiniani, sede dell’Albergo della famiglia Giustiniani. È anche questo una fabbrica cinquecentesca che sorge, quasi certamente, su un preesistente edificio di epoca romana, probabilmente di notevole importanza, in quanto nel corso dei lavori si contarono ben cinque colonne allineate sullo stesso asse, di cui due con capitello di epoca giulio-claudia e, un terzo utilizzato per il blocco centrale del ninfeo della Domus Magna. Probabilmente doveva affacciarsi su una delle vie ortogonali alla Clavica, l’attuale via Giustiniani e sicuramente definiva in maniera importante la viabilità romana di questa porzione di città. Tale ipotesi può essere suggerita dal cambio di direzione che appare improvvisamente nel cortile interno dell’edificio, dove si trovano le bocche di lupo per gli approvvigionamenti e pulizie delle scuderie. La forma prudenziale con cui viene declinata tale ipotesi è dovuta all'impossibilità di eseguire i debiti accertamenti archeologici per mancanza di fondi.
La presenza delle scuderie è testimoniata dalla gradonata per cavalli che dal piano terra conduce al locale seminterrato con prese d’aria per le bestie. L’accesso era separato dall'ingresso principale costituito dal classico portico lastricato e vi si accedeva da un varco sufficiente per il passaggio di un cavallo sul lato destro dell’ingresso principale, sino all'attuale vico chiuso delle Formiche e quindi, attraverso un varco oggi tamponato, sino alle scuderie attraverso la gradonata citata, debitamente restaurata.
L’edificio, estremamente raffinato, era testimonianza della potenza dei Giustiniani, una delle più ricche della città, titolari di numerosi commerci con l’Oriente, fonte della loro fortuna. Il palazzo presenta, come sempre, diverse stratificazioni e trova l’intervento anche di maestri sicuramente provenienti dalla cerchia toscana, come testimoniano alcuni cielini (mezzanini) in altorilievo dei due piani nobili, scolpiti in Pietra Nera di Promontorio.
All'inizio del restauro il palazzo versava in uno stato di lungo abbandono, con evidenti criticità strutturali, e sovrapposizioni improprie, del periodo post bellico, che ne compromettevano la conformazione architettonica.
Il restauro ha restituito la dignità delle forme architettoniche originali, riportando alla luce le conformazioni primigenie costituite quasi sempre dalle materie originali. Questo vale per tutta la conformazione dei diversi piani di cui si compone questo palazzo estremamente articolato nella sua distribuzione funzionale e per alcuni aspetti leggermente dissimile da altri palazzi più omogenei nella loro conformazione architettonica.
La ricchezza dei materiali con cui fu costruito ha consentito un restauro estremamente importante e filologicamente ben indirizzato recuperando importanti porzioni inusuali nel panorama costruttivo storico genovese.